giovedì 6 marzo 2014

Gulistan


«Chiedi ciò che non sai, perché l’umiliazione di chiedere ti guiderà alla dignità della conoscenza»
Saʿadi: Gulistan

Gulistan – Vargaar: همساده Homsadah (Vicini)

Coloro che viaggiano sul río Wang, conoscono il valore della serendipità. Alla fine dell’anno scorso in un mercato antiquario locale due documenti con sorprendente calligrafia hanno attirato la mia attenzione. Un manoscritto persiano di duecento anni, trovato in Yorkshire dell’Est, suggerisce un interessante viaggio! Insieme ai documenti c’era una lettera dattiloscritta, datata 30 agosto 1967, da G. Meredith-Owens, vicecustode del Department of Oriental Printed Books and Manuscripts del British Museum. In essa si legge:

Egregio Signore,

I tre documenti che avete lasciato nell’Oriental Students’ Room sono i seguenti:

1) Diploma dallo Scià di Persia datato A.H. 1227 (A.D. 1812-13) che conferisce una decorazione (l’Ordine del Leone e del Sole) a Sir Gore Ouseley (m. 1844), ambasciatore britannico in Persia.

2) Una lettera (probabilmente una copia dell’originale) indirizzata a ʿAbbās Mīrsā, governatore dell’Azerbaigian, da suo fratello. È infatti una petizione per chiedere favori da un ricco relativo.

3) Lettera in armeno. Purtroppo non abbiamo nessun esperto di armeno, ma sembra con certezza che l’italiano è una traduzione della lettera.

Torno i tre documenti a mezzo raccomandata.


Pare che io abbia due dei tre documenti descritti, ma quali due? Il diploma che conferisce l’Ordine del Leone e Sole a Sir Gore Ouseley, e la lettera in armeno? Non ho niente in italiano. Mentre su Sir Gore Ouseley si può raccogliere qualche informazione, sul secondo documento non ho nessuna, e sarei molto grato ai lettori del río Wang per qualsiasi aiuto.

Il diploma mostra qualche danno d’acqua al bordo, e sembra di essere stato strettamente ripiegato nel passato. Tuttavia è in buono stato. Attualmente è incorniciato e sotto vetro, in modo che le immagini qui sotto sono di qualità inferiore, ma leggibili. Si raccomanda di allargarle.



Chi era Sir Gore Ouseley?

Sir Gore Ouseley nel 1830, con due ordini distinti (vedi sotto)
«Sir Gore Ouseley, 1° baronetto (1770-1844). In India fra 1787 e 1806, allegato alla Corte di Oudh/Awadh a Lucknow, 1800-1804. Un notevole studioso persiano. Autore del Biographical Notes on Persian Poets. Uno dei fondatori della Royal Asiatic Society.» Così lo introduce Sir Denis Wright nel The English Amongst the Persians: Imperial Lives in Nineteenth-Century Iran.

La nomina di Ouseley nel 1810 come ambasciatore alla corte Qajar di Scià Fath Ali ha segnato un cambiamento di interesse britannico in Persia, che fino allora era stata in gran parte lasciata nelle mani della Compagnia delle Indie Orientali. Anticipando ciò che sarebbe diventato il «Grande Gioco», con la Persia come uno stato cuscinetto fra la Russia e l’India, le relazioni sono stati ora ritenute troppo importanti per essere lasciate alla Società. Gli obiettivi degli agenti della Società e del governo britannico a Londra erano sempre di più in disaccordo, e la nomina di Ouseley come «Ambassador Extraordinary and Plenipotentiary» alla corte Qajar è stata «uno schiaffo in faccia» per la Compagnia delle Indie Orientali, e una chiara indicazione della volontà di avere una rappresentanza diplomatica permanente in Persia.

Banyan, foglie e frutti. Acquerello della collezione di Gore Ouseley, ora a Kew Gardens.
Ouseley aveva servito in India, era fluente in persiano e in arabo, ed era collezionista di manoscritti. Le sue istruzioni dal governo erano generali, e probabilmente lasciate al suo giudizio, inclusa una petizione a Scià Fath Ali per una concessione di terreno, su cui si potrebbe costruire una residenza adeguata alla dignità di ambasciatore a Teheran: il costo, incluso l’arredamento, non doveva superare i 8000 £. Ouseley è stato anche incaricato di acquistare manoscritti per il British Museum e semi per Kew Gardens.

Ouseley è partito dall’Inghilterra il 18 luglio 1810, accompagnato da Lady Ouseley e la loro figlioletta, da suo fratello e segretario, lo studioso Sir William Ouseley, e, in una seconda nave, dall’inviato persiano in ritorno, Mirza Abdul Hasan e i suoi servitori persiani. Fermandosi a diversi porti, sono arrivati a Bombay nel gennaio 1811. Dopo riposo e scambio di lettere, hanno raggiunto il porto di Abu-Shahr il 1 marzo. Il viaggio via terra da Bushehr a Teheran insieme al largo bagaglio ambasciatoriale e doni diplomatici era lento e faticoso, soprattutto per Lady Ouseley, che ha dato vita alla loro seconda figlia a Shiraz. C’era anche un continuo attrito su questioni di protocollo, visto che l’ambasciata non era una semplice delega commerciale, e Ouseley «era severo nel far valere gli onori dovuti a lui come ambasciatore e plenipotenziario.»

Delegazione britannica nella corte di Scià Fath Ali: Gore Ouseley, John Malcolm e Harford Jones (Immagine parziale del murale del Palazzo Nigaristan, 1816-20)

Raggiunto Teheran, Ouseley ha rifiutato di negoziare con gli intermediari della corte, e il 30 novembre 1811 ha concesso udienza a Scià Fath Ali. Ouseley aveva portato da Londra il «Definitive Treaty», basato sulla prima stesura di Hartford Jones.
Ritratto di Scià Fath Ali nel Palazzo di Gulistan. Per più ritratti dello Scià, cliccare qui
Con un occhio alla Francia, il trattato ha promesso assistenza britannica a Persia contro qualsiasi aggressione europea, ma con il declino di Napoleone e la ripresa delle ostilità fra la Persia e la Russia gli eventi lo hanno già superato. Il trattato è stato infine firmato nel marzo 1812.

«Il 25 maggio 1812 l’Ambasciata è partito da Teheran, che era una residenza malsana durante il caldo dell’estate, alla capitale più fredda Tabriz (vale a dire, la città Febbrifugo, o disperdente di febbre), passando per la celebre città di Qazwin. Sulla strada l’ambasciatore ha ricevuto informazioni che la pace è stata probabilmente conclusa fra l’Inghilterra e la Russia, e che un diplomata russo, il colonello Freygang, inviato dal Comandante in Capo in Georgia, è arrivato a Tabriz, all’ambasciata inglese. Questo è stato verificato ben presto, e ha facilitato a Sir Gore di iniziare i negoziati di pace fra la Persia e la Russia, tramite la mediazione d’Inghilterra.” (Memoir, lxxviii).

Agendo come mediatore su richiesta dei russi, Ouseley ha persuaso lo Scià a stipulare un trattato di pace con i russi, l’infame Trattato di Gulistan, firmato il 12 ottobre 1813 al fiume Seiwa, nel villaggio di Gulistan (oggi Goranboy, Azerbaigian). Come Wright lo descrive: «Il risultante Trattato di Gulistan del 12 ottobre 1813 era un duro colpo per i persiani, che sono stati obbligati a cedere quasi tutto il loro territorio al nord del fiume Araz, che è diventato, e tuttora è il confine nord-occidentale del paese.» Mentre il Mar Caspio è rimasto aperto alle flotte commerciali di tutt’e due paesi, la Russia aveva il diritto esclusivo di usare la sua flotta militare al Caspio. La situazione è stata ulteriormente aggravata dal fatto che Londra aveva ripensamenti circa il «Trattato Definitivo» del marzo 1812, e ha rinegoziato un’altra versione, debitamente firmata il novembre 1814. A quel tempo Ouseley era già sulla via del ritorno a Londra via San Pietroburgo. Quali che siano state le realtà politiche, questo era un punto basso delle relazioni inglese-persiane, del quale si ricorda tutt’oggi. Ci si chiede dunque, per quale trattato ha ricevuto Sir Gore Ouseley l’Ordine del Leone e Sole: per il Trattato Definitivo fra l’Inghilterra e la Persia nel 1812, o per il Trattato di Gulistan fra la Russia e la Persia nel 1813?


A San Pietroburgo Ouseley ha ricevuto il Gran Cordone dell’Ordine di San Alessandro Nevsky. Questa medaglia, e l’Ordine del Leone e del Sole possono essere le due medaglie su quello che sembra di essere le armi Ouseley, benché la data del diploma paia problematica. Tuttavia, la medaglia con il ribbone rosso assomiglia alla medaglia di San Alessandro Nevsky.


Questa un po’ primitiva «miniatura» probabilmente non sarà riconosciuta dal Collegio Araldico, ma la graziosa storia dell’origine e soprattutto la mano rossa, merita la pubblicazione:

«Secondo una tradizione conservata per molte generazioni nella famiglia Ouseley, un guerriero valoroso della famiglia ha sposato una bellissima giovane donna di nome Agnese. Era a quel che il Re Edoardo I, dopo il suo ritorno dalla Terra Santa, marciò attraverso Shropshire per attaccare il Principe di Galles (sic). Ouseley, essendo un uomo di rango in quella contea, ha ritenuto suo dovere di andare alla distanza di una giornata a incontrare il re, e invitarlo alla sua casa. Agnese il giorno successivo ha proceduto a breve distanza per incontrare il re e suo marito. Ma mentre, accompagnata dalle sue ancelle, si è avvicinata al corteo reale, un enorme lupo nero si precipitò fuori da un cespuglio di agrifoglio, e le morse la mano destra. Tanto pertinace era la bestia feroce alla sua preda, che il marito infuriato era in grado di coglierlo, strangolarlo e strapparne la testa dal corpo in presenza del re. Prima di quest’avventura le armi della famiglia Ouseley erano «oro, gallone sopra, zibellino», ma in quest’occasione il Re ha concesso l’aumento di «tre foglie di agrifoglio verdi», e ha aggiunto la cresta della «testa di lupo nero, con una mano rossa nella bocca, su corona ducale, con il motto, ʻMors lupi, Agnis vita’», e si dice che in una chiesa di Shropshire c’era un monumento, che rappresentava le figure di questo guerriero e la sua donna, quest’ultima senza la mano destra.»

Dal «Memoir of Sir Gore Ouseley» nel Biographical Notices of Persian Poets; with Critical and Explanatory Remarks by The Late Right Honourable Sir Gore Ouseley, Bart., Londra & Parigi 1846.

Alcuni dettagli del diploma del Leone e Sole hanno una certa somiglianza con un firmano in calligrafia nastaliq dello stesso periodo.

Una delle numerose firme e sigilli dall’inverso:


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Dell’altro documento, scritto in armeno, non si sa nulla, e ogni aiuto sarebbe benvenuto. La sua associazione con il diploma persiano non può essere accidentale, perché le date sono le stesse. Essendo scritto due secoli fa, lo stile potrà essere formale e cortese. Se qualcuno è disposto a tentare una traduzione dei due documenti, vi prego di contattarmi via río Wang.


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«Finché non parli, nessuno ti da fastidio, ma quando parli, sia pronto a sostenere ciò che dici.”
Saʿadi: Gulistan

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