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«La macchina è libertà. Senza libertà non andiamo da nessuna parte al giorno d’oggi. Nell’anno nuovo vi auguro buono e comodo trasporto pubblico, sicure infrastrutture di ciclismo, ampi e puliti marciapiedi, zebre corrette, e, naturalmente, strade senza ingorgi, dove si può guidare rapidamente e facilmente. Vi auguro libertà, comfort e sicurezza in tutte le città. Questo non è pura fantasia. Questo sarà sicuramente così, sia a Mosca che nelle altre città.»
Le immagini del post, non privo di sfumature, tuttavia presentano, com’è lontana al momento la realtà da tali condizioni ideali. Noi invece siamo affascinati – soprattutto dopo il post di Boris Indrikov, dove la bicicletta diventa un simbolo di libertà – dalla prima foto, la bicicletta solitaria sulla strada trascurata, ma deserta, con la prospettiva infinita, nella direzione opposta alla massa di autoveicoli che strisciano o piuttosto stanno fermi nella strada a senso unico. Alla metafora, se volete, si può anche aggiungere che nella data situazione è la ciclista che fotografa le macchine e il contesto, e non viceversa. Questa libertà auguro a tutti voi nell’anno nuovo.
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