Prima pubblicazione nel blog dell’autrice. |
Eppure, attraversando il paese, soprattutto nei villaggi più isolati, l’impressione che si ha è che gli uomini siano in sovranumero rispetto alle donne. E che i matrimoni siano una delle attività più redditizie diffuse sul territorio visto che è frequente imbattersi in negozi di prodotti per celebrare il giorno più bello.
Non aspettatevi nulla che veda coinvolta una wedding planner, come si usa fare qui da noi. Il matrimonio è una questione per lo più casalinga, e le spose, molto simili alla Cenerentola delle favole, passano rapidamente dalla ramazza all’abito meringa. Colore dominante il rosso quindi il minimalismo è da escludersi. Anche negli abiti, anche nelle decorazioni, o nei cestini per le bomboniere. E’ tutto un tripudio di luccichii e tulle. Non sempre di ottima qualità ma riempie gli occhi. Gli sposi sono generalmente sono molto giovani, hanno tra i 15 e i ventanni. E la cerimonia ha luogo in due tempi. La festa della sposa avviene generalmente in tono minore. E’ in quella dello sposo che finalmente si dà il via ai festeggiamenti veri e propri che prevedono gran buffet, bevute e musiche e balli.
Per l’occasione si utilizza una sala comune: nulla di lussuoso, per carità. Alla fine della festa tutto il villaggio segue con lo sguardo la macchina degli sposi allontanarsi prima di sparire in fondo alla vallata.
Nella sala rimane qualche ospite malinconico e il pavimento ricoperto di coriandoli. Ci penserà la sposa quando tornerà al villaggio a fare ordine. Tolto il vestito della festa torna ad essere la Cenerentola di partenza, come sembra suggerire la vetrina di un negozio dove qualcuno, accanto all’abito pomposo, ha dimenticato secchio e ramazza.
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