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La prima è più recente. Secondo fonti locali, è apparsa solo un paio di settimane fa, sul lato del
Teatro Valle Occupato. La seconda è più logora, più vecchia, se la può già incontrare in
reportaggi del maggio scorso sulla Piazza del Popolo. Manifesto stampato, incollato, sul modello agli stemmi sovietici, alla maniera del
culto popolare dei santi sudamericano e dei
santini pseudo-rivoluzionari. Ma perché in francese, alla periferia di Roma? Da chi e per che cosa? Come spettatori sensibili di crosstalks iconografici, stiamo aspettando le spiegazioni dei lettori più au courant.
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