Vi ricordate ancora dell’elefante tedesco, che nel 1945 arrivò a Mosca, all’Ugolok Durova come bottino di guerra, insieme al suo custode, e che è stato riconosciuto dai bambini di strada come l’ultimo fascista? Ora, per gentilezza di un lettore russo, duecentocinquanta nuove foto di esso sono stati aggiunti all’EtoRetro, il sito sociale russo per la raccolta di vecchie foto. Queste immagini mostrano bene, proprio come la storia, quanto il custode amava gli animali a lui affidati, e quanto vicino era a loro. E, in questa quantità, mostrano anche come rapidamente anche un tema così insolti sviluppa i suoi comuni tipi iconografici: elefante in mezzo alla folla curiosa, elefante grande con bambino piccolo, e, naturalmente, l’archetipo, il mahout sul collo dell’animale, come era ben noto a tutti dalle illustrazioni litografiche dei libri sulle meraviglie dell’Oriente.
venerdì 21 febbraio 2014
Ancora più elefanti fascista
Vi ricordate ancora dell’elefante tedesco, che nel 1945 arrivò a Mosca, all’Ugolok Durova come bottino di guerra, insieme al suo custode, e che è stato riconosciuto dai bambini di strada come l’ultimo fascista? Ora, per gentilezza di un lettore russo, duecentocinquanta nuove foto di esso sono stati aggiunti all’EtoRetro, il sito sociale russo per la raccolta di vecchie foto. Queste immagini mostrano bene, proprio come la storia, quanto il custode amava gli animali a lui affidati, e quanto vicino era a loro. E, in questa quantità, mostrano anche come rapidamente anche un tema così insolti sviluppa i suoi comuni tipi iconografici: elefante in mezzo alla folla curiosa, elefante grande con bambino piccolo, e, naturalmente, l’archetipo, il mahout sul collo dell’animale, come era ben noto a tutti dalle illustrazioni litografiche dei libri sulle meraviglie dell’Oriente.
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