mercoledì 26 febbraio 2014

Janukovic, l’amante dei libri


Nei giorni scorsi probabilmente tutti hanno visto le immagini che circolano sull’internet sulla dacia dell’espulso presidente ucraino Janukovic in Mezhigorie, lussuosa e insipida oltre ogni limite. Nella storia della dacia, chiamata semplicemente «il museo della corruzione» da Ilia Varlamov, è particolarmente piacevole, che sorge sul territorio di uno dei più antichi monasteri e centri spirituali della Rus di Kiev, il Monastero della Trasfigurazione, fondato nel 988 e demolito nel 1935, che nel 2007 è stato trasferito con un segreto decreto presidenziale a Janukovic.

Ora però si è scoperto – scrive Dmitro Gnap, un blogger dell’Українська Правда –, che Janukovic ha rubato non solo il denaro e la terra, ma anche la storia dell’Ucraina. Gli attivisti del Settore Destro, facendo l’inventario della dacia, ieri gli hanno mostrato una scatola piena di vecchi libri.


I volumi erano i primi e più preziosi libri ucraini stampati, rubati su ordine di Janukovic dalle casseforti di vari musei statali. La loro genuinità è fuor di dubbio, siccome una descrizione dettagliata e certificato da L. Khaukha, Vicedirettore del Museo del Libro e Stampa Ucraina, è stato allegato a ciascun volume.



Il primo volume, per esempio, era l’Apostol, il primo libro in lingua ucraina, stampato nel 1574 in Leopoli da quel Ivan Fedorov, la cui statua, come l’abbiamo mostrato, sta nel bel mezzo della fiera d’antiquariato di Leopoli, tenendo in mano la Bibbia di Ostrog, stampato da lui nel 1581.



Ma Gnap ha visto anche tali pezzi di inestimabile valore della storia del libro ucraina, come il Menaion grande del 1680 di I. Hizel, l’Apostol del 1654 di M. Slozka, o l’Evangeliario del 1704.


«Oggi le antiche stampe di Kiev che hanno sopravvissuto alle guerre e la censura russa, i disastri naturali e gli incendi della biblioteca della Lavra nel 1772 e 1849, sono considerate grandi rarità», scrive l’enciclopedia ucraina della storia del libro. «Ora anche l’ex presidente Janukovic è stato incluso nella lista delle catastrofi sopravvissute», aggiunge Gnap.

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