martedì 3 settembre 2013

Inizio della scuola


nel villaggio georgiano di Makarta, che sta solo venti chilometri dalla strada militare georgiana che collega Tbilisi con Vladikavkaz, ma questi venti chilometri nella profonda valle del fiume Guadamakari richiedono più tempo che gli ottanta da Tbilisi. Il villaggio, che negli ultimi anni è stato abbandonato dalla maggior parte dei suoi abitanti, è ora abitato solo da una trentina di persone, tra cui Bacho Tsiklauri, l’ultimo allievo della scuola elementare. Le sue due insengnanti, che hanno pure cominciato la loro carriera in questa scuola, Lia, maestra di georgiano e di matematica, e Inga, maestra d’inglese ora preparano solo lui per la scuola superiore a quattro chilometri di qua, dove andrà l’anno prossimo. Poi questa scuola si chiuderà.

Alcune di queste foto, fatte da David Mdzinarishvili in giugno, sono già apparsi in rete, ma la Lenta russa ha adesso pubblicato l’intera serie per l’inizio della scuola. Accanto alla storia straziante, il paesaggio mozzafiato e i luoghi degradati, o meglio sopra di tutto, il più bello è in esse i tanti volti del vivace e intelligente ragazzo, che cammina da solo lungo il difficile cammino della crescita, proprio come quell’altro, similmente solitario ragazzo a pochi catene di montagne da qui, nella pellicola Miele (2010) di Semih Kaplanoğlu. Sarebbe tanto bello se avesse fortuna.


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