L’ultima escursione di questo anno, al Nagy-Kopasz («Grande Calvo») nelle Montagne di Buda. Nell’ultima settimana la maggior parte dell’Ungheria era coperta con nebbia e nuvole grigie, il sole è apparso solo occasionalmente. Ma se si raggiunge sopra la linea di nebbia, si arriva in un’altra dimensione, unpathed waters, undreamed shores. Come se il fantasma del Mare di Pannonia starebbe per riconquistare il suo ex bacino, le colline diventano isole e penisole, le torri di avvistamento sulle loro cime sono fari nel lento rotolamento del mare fantasma illuminato dal sole. I pini neri, artificialmente installati sul lato calvo sud-ovest della collina dolomitica, ricordano dipinti d’inchiostro cinesi con i loro gruppi che si emergono dalla foschia galleggiante fra di loro. Silenzio e la sensazione di essere fuori del tempo.
Hossein Alizade: مه Meh (Mist). Dall’album ماه و مه Mâh o meh (Luna e nebbia, 2009).
Nessun commento:
Posta un commento