domenica 4 gennaio 2015

Cartoline rosa 12


Il 4 gennaio [1915]
Posta militare. 14.
Nome del mittente: Károly Timó, 1° Reggimento d’Infanteria, 5° Battaglione
Indirizzo del mittente: 6a Compagnia, 3° Plotone

Indirizzo: All’Egregia Signorina Antónia Zajác
3° distretto, via Kis Korona 52
Budapest




Cartoline precedenti (puntini grigi):

Sztropkó, 31 dicembre 1914
Budapest, 23 dicembre 1914
Budapest, 21 dicembre 1914
Budapest, 11 dicembre 1914
Budapest, 2 dicembre 1914
Budapest, 28 novembre 1914
Budapest, 27 novembre 1914
Budapest, 18 novembre 1914
Budapest, 27 ottobre 1914
Debrecen, 25 settembre 1914
Szerencs, 28 agosto 1914
Caro figlio mio
Ti faccio sapere che sono in buona salute. Sono appena arrivato qui, ma ho già voglia di essere a casa.
Ora è molto tranquillo qui, e nell’ultimo paio di giorni ci sono state pochissime battaglie. Si dice che c’è una tregua di 21 giorni, e dei negoziati di pace sono in corso, che cosa ne è vero?
Siamo in un villaggio dietro la linea di fuoco, è il terzo giorno che abbiamo un periodo di riposo. Qui non c’è nulla, fiammifero, tabacco, candele, tutto è vuoto, ma non inviare niente perché si perderà lungo la via. Hai ricevuto le altre cartoline? Come stai? Comunque, non ti preoccupare per me.
Abbracci e baci dal tuo amante Károly
Ora puoi già scrivere, attenzione all’indirizzo:
posta militare 14, come sopra


[Verso Natale e Capodanno, i feroci combattimenti intorno a Dukla si chetano per qualche giorni. Nei primi quattro o cinque giorni dell’anno le unità del reggimento vagano attorno a Felsőhunkóc, Ladomérvágás, ancora Felsőhunkóc, Kismedvés, Bátorhegy.

La quiete immediatamente suggerisce ai sodati in trincea la realizzazione dei loro sogni. In attesa di una tregua e negoziati di pace.

La memoria ufficiale del reggimento è leggermente diversa:
«Il 1° Reggimento di Budapest ha iniziato il secondo anno della guerra mondiale con fede in Dio e speranza fiduciosa. Già al mattino presto tutti hanno accolto con gioia la notizia, che il nostro supremo signore di guerra, il nostro monarca dai capelli grigi in ansia per il suo popolo, il nostro Re Apostoico, Sua Maestà Francesco Giuseppe I, così come il nostro Comandante dell’Esercito, Arciduca Federico, e il Comandante del 1° Reggimento, Arciduca Giuseppe, adorato dalle sue truppe, hanno salutato per telegrafo i loro eserciti all’occasione dell’anno nuovo.»

Avrebbero potuto inviare anche qualche fiammiferi e candele.]


La vita in trincea, 1915. Propaganda e realtà.

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