lunedì 7 luglio 2014

Il mare ceco


Lahvová pošta, messaggio in a bottiglia. Sembra quasi assurdo che tale termine sia stato creato anche in una lingua, nella quale è impossibile incontrare una cosa del genere. La natura ha rifiutato il mare alla Cechia. Era dunque il compito della letteratura di regalarle uno, come lo fa Shakespeare nel Racconto d’inverno, e Radek Malý nelle sue recentemente pubblicate poesie per bambini, Moře slané vody, Mare di acqua salata.

Zavřete oči.
Slyšíte, jak šumí?
Nadechnĕte se té vůnĕ.
Zašeptejte:
Čechy leží u moře.
Chiudi gli occhi.
Senti, come mormora?
Inspira il suo profumo.
Sussurra: La Boemia
giace sul mare.


Come nativo di un altro paese senza sbocco sul mare, capisco appieno il desiderio verso il mare, come si cerca di immaginare sul modello del cielo azzurro quell’altro infinito, come si sogna conchiglie, navi, isole, come si prepara in Kőbánya a diventare un marinaio, e, infine, il primo incontro.

První vzpomínka

Oči
mám plné
veliké slané vody

Objala zemi kolem pasu

Plujeme
La prima memoria

Gli occhi
mi sono pieni
della grande acqua salata

Essa si cinge la vita con la terra

Nuotiamo


Blessed shore, dice Shakespeare della costa ceca, e così è davvero. Ma anche aggiunge: unpathed waters, undreamed shores, il che non può essere vero, poiché appare così spesso nei sogni, se la percorre tante volte.

O cestĕ

Zeptej se moře na cestu
Řekne ti: všechny cesty jsou tu
Vítr tĕ vezme do všech koutů
a není snadné nalézt tu
jednu
která
nevede ke dnu
nekončí včera
nevede k zemi lidožroutů

Ale já ji najdu, tati
najdu ji, a pak se vrátím
Sulla via

Chiedi il mare sulla via
ti dirà: qui sono tutte le vie
il vento ti porta a ogni angolo
ma non è facile trovare
quell’unica
la quale
non ti porta nel profondo
non finisce ieri
non ti porta nel paese dei mangiatori di uomini

Ma, papà, io la troverò!
La troverò, e poi ritornerò


Ciò che è bello in queste poesie per bambini, è che esse non sono banali, o artificiali, o penosamente divertenti, come la maggioranza delle poesie scritte da adulti per bambini. Esse sono spaziose e personali e da proseguire, come il mare, come il sogno. E questi due si fondono sulla costa ceca.

Velrybo velrybičko

Vidĕl jsem velrybu
bylo to ve snu
byla jak ostrov Byla noc

Dlouze se dívala
až na dno klesnu
pak připlula mi na pomoc

Dokud jsou velryby
nebudem sami
na moři ani za noci

Ale až nebudou
co bude s námi?
Kdo připluje nám pomoc?
Balena, balenina

Ho visto una balena
era in sogno
era come un’isola. Era notte

guardava a lungo
nelle profondità
poi ha nuotato per salvarmi

Finché ci sono le balene
non saremo soli
sul mare, né nella notte

Ma una volta non ci saranno più
che sarà con noi?
Chi nuoterà per salvarci?


Anche le illustrazioni, da Pavel Čech, sono come dei sogni. Come i sogni dei bambini: un po’ di sale, un po’ di inchiostro, un bacino d’acqua – l’infinito mare. E come i sogni cechi. Di fronte al muro scrostato, al telaio logoro, chi non riconoscerebbe il bacino di Josef Sudek, e da ora in poi, chi non vedrà nel bacino e nei bicchieri di Sudek il mare di Pavel Čech?







Nessun commento:

Posta un commento