mercoledì 30 settembre 2015

Hedayat


Per settimane ho progettato questo viaggio. Oggi ho finalmente deciso di farlo, per non perderlo prima di Iran. È a venti minuti da qui in bicicletta. Kantstraße 76, Libreria Hedayat, che prende il nome dal Kafka persiano. La porta è chiusa, devo segnalare tramite la finestra al proprietario che parla al telefono dentro, per farmi entrare. Una ricca selezione di libri iraniani, sia in persiano che in tedesco. «Nella libreria Saless di Teheran mi hanno consigliato di venire qui e guardare intorno.» «Oh sì, siamo in costante contatto. Quindi questa è la libreria, lì, a destra, il nostro editore, Gardoon Verlag. E qui abbiamo corsi due volte alla settimana.» «Un corso di lingua?» «No, un corso di scrittura, per persiani. Una nuova generazione di scrittori si sta formando qui a Berlino, una parte dei loro libri la pubblichiamo noi.» Trent’anni fa Abbas Maroufi fu sentenziato a venti frustate in Iran, allora lasciò il suo paese, e si stabilì definitivamente a Berlino. Molti dei suoi libri sono in mostra, quattro in tedesco. «Quale ama di più?» «Peykar-e Farhad, «Lo specchio di Farhad», in tedesco Die dunkle Seite. Conosce questo famoso scritto di Hedayat, dove il protagonista racconta come cerca di raggiungere una donna. In questo libro la donna racconta la stessa storia from her viewpoint. Ma i lettori amano soprattutto Symphonie der Toten. Questa è una storia di un Kain e Abele persiano, in quattro movimenti sinfonici, con una ouverture.» «Prendo tutt’e due. Ne sono curioso.» Aggiungo anche la Traditionelle persische Kunstmusik di Nasser Kanani, anche questa nella loro edizione. Alla cassa si arrotonda con generosità verso il basso, e addirittura mi dà un altro libro. «Questo è un regalo, il mio ultimo libro. نامهای عاشقانه, Namehâye eshghâne, «Lettere d’amore», tutto in versi, lo vede. Le poesie in caratteri normali sono le lettere della donna, in grassetto quelle dell’uomo.» «Kheyli mamnum, khoda hâfez, Le ringrazio molto, addio.» «Khâkhesh mikonam, non ne parli, l’onore è mio.» Accompagnandomi alla porta, grida. «Che fortuna, il professor Kanani è appena qui.» Tale incontro non è inusuale fra i cinquantamila abitanti del quartiere persiano di Berlino. Il professore si volge. «Questo signore è interessato alla musica persiana. Ha appena comprato il Suo libro.» «Davvero?» Il professore mi guarda emozionato e un po’ incredulo. «È veramente interessato alla musica classica persiana?» Allunga la mano. «Viel Spaß.»



Nessun commento:

Posta un commento