Il piccione, che ha posto il suo nido sui cavi per tendere il filo del tram, subito dopo le punte che tengono lontano i piccioni, cerca di far finta come se fosse solo un altro dai numerosi gag di Praga, ma dopo alcuni minuti di fotografare comincia di guardare nervosamente da un lato all’altro. Non potrei perdonarmi se spezzassi una catena evolutiva tanto promettente, quindi vado per la mia strada.
lunedì 31 marzo 2014
Uccelli urbani
Il piccione, che ha posto il suo nido sui cavi per tendere il filo del tram, subito dopo le punte che tengono lontano i piccioni, cerca di far finta come se fosse solo un altro dai numerosi gag di Praga, ma dopo alcuni minuti di fotografare comincia di guardare nervosamente da un lato all’altro. Non potrei perdonarmi se spezzassi una catena evolutiva tanto promettente, quindi vado per la mia strada.
venerdì 28 marzo 2014
Hrabal 100
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Bohumil Hrabal: Il tradimento degli specchi
Il centesimo compleanno albeggia con pioggia sottile, ma durante la mattina il sole viene già fuori a caso. Torno a Libeñ, proprio come venti anni fa.
«ʻTu venire a Libeň per questo? Per il signor Hrabal?’ Egli inghiotte raucamente, la saliva è gel lattinoso nella sua bocca arsa. ʻIo conoscevo il signor Hrabal, lui amava la birra. Ha pagato molte a me, anche.’ Ora è già sicuro che vuole soldi. ʻTu capire ceco?’ No, annuisco a malincuore, preferirei sbarazzarsi di lui, sto frugando in tasca, ma non ho nessun spiccioli, solo banconote, e anche noi siamo gente povera. ʻDunque tu non sapere che cosa è scritto qua?’ mostra sul murale. No, veramente no. Tady stojím, čelo mám korunované deseti vráskami, tady stojím jako starý bernardýn a dívám se do veliké dálky, až do svého dĕtství… Lui inizia a tradurre con entusiasmo. ʻIo sto qui… dieci rughe di corona sulla mia fronte’, suda sopra lo sforzo. ʻIo sto qui, appaio come… San Bernardo… cane da salvataggio… sì, sì, come un vecchio cane di San Bernardo… Guardo lontano, molto lontano, a quando ero bambino…’ Sono lieto di riconoscere il testo. Metto la mano nella mia borsa per una tiepida birra Soproni, forse con essa mi sbarazzo di lui, quando scorgo le lacrime sul suo volto. Guardiamoci uno all’altra con Anna. Ci vergogniamo. ʻGrazie, ungheresi, che siete venuti. Per vedere il signor Hrabal, mio amico.’ Mi sento in dovere di stringergli la mano sporca tesa.»
Mátyás Falvai: „hrabal_wall.jpg” Új Könyvpiac, settembre 2012
Oggi, al giorno del compleanno, non ci sono eventi a Libeň, solo le scuole stanno celebrando il Giorno di Hrabal. Lunedì sera ci sarà una serata commemorativa nel teatro alternativo di Libeň, e si aprirà una mostra dal titolo «Strettamente osservato Hrabal», scriverò su tutt’e due. Come una commemorazione privata, mi siedo nel
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giovedì 27 marzo 2014
Transizione: Il serpente
(La didascalia confusa riflette la confusione dell’ideologia ufficiale. Benché il serpente porti
un monocolo nazista, i tedeschi sono in questo momento potenziali, e più tardi reali
alleati dell’Unione Sovietica. È per questo che si deve parlare di altri nemici
nella didascalia: trotskisti, bucharinisti, o addirittura fascisti, come
i nazisti sono tuttora chiamati nel mondo post-sovietico.)
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Passeggiate nel quartiere ebraico
Domenica scorsa, l’Associazione Culturale degli Ebrei Ungheresi ha iniziato le sue passeggiate guidate nel quartiere ebraico, come il 7° distretto di Budapest è tradizionalmente chiamato. Le seguenti due domeniche, 30 marzo e 6 aprile presenteranno le scene e tradizioni della vita ebraica del quatiere soprattutto per gli «outsiders». Tuttavia hanno qualcosa da mostrare anche agli intenditori del quartiere. Abbiamo anche visitato due vecchie sinagoghe, nascoste in due cortili interni, dove neanch’io sono mai stato. Quella in via Dessewffy 23 è stata convertita da una stalla di cavalli dai facchini ebrei della vicina Stazione Ferroviaria Occidentale – forse questa è l’unica sinagoga dove le due funzioni si susseguirono non nell’ordine inverso. E quella in via Vasvári Pál 5 è stata progettata nel 1885 da Sándor Fellner, più tardi famoso architetto di Budapest, per la Società Talmud Tora (Šas Chevra), fondata per il rafforzamento dell’ortodossia.
L’Associazione Culturale degli Ebrei Ungheresi ripeterà le due passeggiate le prossime due domeniche: dalle 13:00 faranno una presentazione generale del quartiere, e dale 16:00 visiteranno alcune sinagoghe nascoste. Il 30 marzo, la grande camminata sarà in inglese e il tour delle sinagoghe in ungherese, e il 6 aprile il contrario. Se siete a Budapest, venite anche voi! (Registrazione in e-mail: mazsike@gmail.com.)
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mercoledì 26 marzo 2014
Fiori profumati
Ma la natura ci compensa per l’intensità mitigata dei dipinti. I quattro alberi di magnolia in piena fioritura al fronte strada della Casa Kogart rivelano con forza esplosiva ciò che i maestri alla fine dell’epoca imperiale hanno cercato nelle pitture di un secolo precedente, ritenuto più felice. I visitatori si fermano nel giardino, e i passanti fuori del recinto. Si fotografano felicemente di fronte al mare di fiori.
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lunedì 24 marzo 2014
lunedì 17 marzo 2014
Un nuovo giorno in Crimea
«Il giorno, come l’uomo, si sveglia a malincuore. Si guarda attorno con un occhio aperto. Poi lo chiude ancora per qualche istante, finché alla fine decide di uscire…»
«…dal mare, come da sotto la coperta, che lo detiene indietro.”
«Il momento della separazione dall’acqua. Amo fotografare questo momento, quando sembra come se il sole fosse seguito da un altro sole… ma no, è solo un giuoco ottico che dura pochi secondi.»
«Emerso dal mare, il sole lentamente sorge sopra le gride sempre più forti dei gabbiani. I colori magici lentamente scompaiono, per tornare di nuovo al crepuscolo.
Un nuovo, ordinario giorno inizia in Crimea.»
Foto e testo di questa mattina di Sergei Anaškevič
sabato 15 marzo 2014
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